1: la versione occidentale è a prova di babbeo.
Eh, si: se credevi che fosse un gioco mediamente difficile non hai mai provato la versione nippogiappo che rivede tutto il sistema dei power-up settandoli come il primo Super Mario Bros, ovvero che ad ogni contatto con i nemici perdi tutto e torni minimario. Sembra poco, ma il gioco è uno Steven Segal di volte più difficile.
Idea poi abbandonata perché nella scala da zero a Fifty era troppo fico per tutti. Così i designers hanno puntato su un altro animale leggendario: il Tanuki. Famoso perché si trasforma in statua e, beh, fa robe con i suoi giganteschi testicoli. Giuri.
3: la scatola mente.
Non te ne sei mai accorto, ma sul retro della scatola ci sono delle schermate che non appariranno mai in gioco: il primo mondo ha un percorso diverso e la seconda immagine presenta uno schema che non esiste. Questo perché, beh… Perché il reparto grafica non c’aveva voglia di aspettare quei nerd dello sviluppo e ci hanno piazzato su la versione beta.
4: la cartuccia è speciale.
E non solo speciale perchè sara sempre la tua cartuccia del pancreas... Ti sei sempre chiesto perché Mario Bros 3 sia così fottutamente fico: il merito è del chip contenuto nella cartuccia che permette, a differenza degli altri giochi, una serie di trabocchetti grafici tipo lo scrolling in diagonale, una status bar complessa in basso, grafiche più articolate. Oggi dici ‘mbeh, ma allora dicevi “cannolo”.
5: I Boo esistono davvero. Quasi.
I fantasmini Boo che si bloccano quando li guardi fanno la comparsa in questo capitolo. L’idea da un miglione di pneumi del fantasma che ha paura degli uomini è venuta a Takashi Tezuka, co-direttore del progetto.Pare fosse una donna dall’eccessiva timidezza e riservatezza, che un giorno è scoppiata col marito e si è incavolata che manco Bruce Willis in Die Hard 3. Allora il marito l’ha immortalata in un videogioco come un fantasma ciccione che tenta di ucciderti appena volti le spalle. Ah, l’amour…
6: I Koopa’s roccheggiano.
I figli di Bowser hanno i nomi di alcuni musicisti. Questo per una delle meravigliose incomprensioni dell’era 8 bit. I personaggi, nel concept, dovevano assomigliare ai programmatori del gioco, ma una volta arrivati in America, nessuno sapeva nulla a proposito di quei buffi personaggi e, visto che le bacchette magiche sembravano microfoni, toh, ci piazziamo i nomi dei musicisti. Larry Koopa è Larry Mullen, Jr. (batterista degli U2), Morton Koopa Jr. è Morton Downey, Jr. (cantante e pioniere della trash-tv), Wendy O. Koopa è Wendy O. Williams (leader dei Plasmatic), Iggy Koopa è Iggy Pop (vabbè, non serve spiegarlo…), Roy Koopa è Roy Orbison (cantante country e rock ‘n roll), Lemmy Koopa è Lemmy dei Motorhead e Ludwig von Koopa è niente popò di meno che Ludwig van Beethoven. E, caso fortuito, ci assomiglia pure…
7: i want to break freeeee
Uno dei nemici più terrificanti, il celebre Chain Chomp, ovvero la palla legata alla catena, si spezza. Non subito, ma al 49° strattone ti conviene correre a gambe levate.
La seconda serie animata dell’idraulico è proprio ispirata al terzo episodio. Si, la numerazione è discutibile, ma si sa che Nintendo non è mai stata bravissima con i numeri e ti è passata un attimo dal 3 al 64…
Oh, ma mica è finita qui. Stai tonnato che ne arrivano altre otto!
Questo post è faraonico!
RispondiEliminaLo devono leggere tutto e tutti...
Lo spammo in massa!
Stupendo :D
Nell'anno di presidenza condominiale della Terra, in qualità di Godzillino maximo proporrai l'inserimento nelle scuole delle nuove materie: "se non lo sai sappilo" e "Simpsonpedia". E abolizione del resto.
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