mercoledì 19 marzo 2014

The Currywurst Chronicles - capitolo 4 - La galassia iperglicemica.


“come stai?” “benissimo, altre domande sciocche?”. In effetti Kane da quando è stato attaccato dall’alieno xenomorfo è caduto in coma, ma sembra che negli ultimi cinque minuti si sia risolto tutto. Dell’alieno non c’è traccia in tutto il Nostromo. Tu ci fai alla signorina Ripley di stare attenta, ma mica ti ascolta, eh… Non c’è tempo di pensare a queste cose, ora: ci aspettano dieci mesi di ibernazione per un ritorno d’emergenza sulla terra. È proprio all’“ultima cena” che le cose si sono messe per il peggio. Kane in preda a convulsioni sembra soffocare. Viene fatto sdraiare sul tavolo e la situazione peggiora in pochi secondi. Il crack della colonna vertebrale spezzata ammutolisce la ciurma, fiotte di sangue iniziano ad uscire dallo stomaco. E così che dall’interno dell’ormai cadavere di Kane, strappando i tessuti e i muscoli, esce il buffo faccino di Stay Puft Marshmallow Man, con un simpatico poffete poffete.


Da quando sei tornato i dolci hanno perso senso. Cioè, come puoi competere con un posto dove i dolci rispondono principalmente alle regole di: più grande, più dolce, più panna. Quella volta che ti è capitato di ordinare uno strudel, dolce povero della tradizione mitteleuropea, ti è arrivato un trancio grande come una coscia di Godzilla affogato in una piscina di salsa alla vaniglia. Con la panna, eh, che non si dica mica che…


O la torta alle mele chiamata “trancio di torta pizza alle mele”. Vabbè, occhei, principalmente eri attratto dal fatto che si chiamasse pizza e nonostante gli avvertimenti che la porzione sarebbe stata un pochetto grandina te la sei presa. Qui arriviamo al punto del perché nel primo capitolo, sei arrivato a mangiare la pizza con poco appetito. La torta si presentava come una torta di mele piuttosto classica: dal basso la pasta, mele, gelatina, ma poi si saliva con una panna densa e strato caramellato. Pazzesca. Il problema è la dimensione della fetta in sé. Cioè, te la portano in una teglia da pizza e la fetta va da un lato all’altro. Mangiarla non è certo una sfida perché gli zuccheri ti annebbiano il buon senso ed è fantastica dal primo all’ultimo boccone. Poi ti senti un multimilionario glicemico, e ti perdi la spaghetti pizza…


Il premio per il rischio dipendenza più alto però, che va a superare i millemila tipi di Haribo -roba va vomit rainbow - e tutta la Ritter Sport che ti tirano dietro – perché poi chiamare “sport” una cioccolata?! -, va ai Schokokuss aka Mohrenkopf (politicamente scorretto) aka Negerkuss (molto politicamente scorretto).


Si tratta di un dolcetto diffuso in tutto il mondo in un sacco di varianti che consiste in un marshmallow posato su una cialda e ricoperto di cioccolato. In particolare parlerò dei Schokokuss a marchio Lidl che no, non ci abbandona mai.


L’aspetto è quello di un grosso cioccolatino dalle forme sinuose, alto 5-6cm e di altrettanto diametro. La cioccolata non troppo dolce ricopre il marshmallow con uno strato sottilissimo, quasi impercettibile se non per la nota di amaro… Poi il botto è il marshmallow all’interno. Il miglior marshmallow di sempre. Morbidissimo e spumoso, quasi cremoso. Ti dà l’idea lo puoi leccare come un gelato, ma in realtà rimane compatto. Dolcissimo con sentore di unicorni rosa e orsetti del cuore. La cialda, se proprio vuoi fare il puntiglioso era mediocre, ma quella serve solo a tenere il dolcetto compatto! Eccheccavolo!

solo per veri eroi.

Voto globale: su 5

Livello di glicemia: su 5

Se lo volessi in Italia: non è escluso trovarlo in qualche negozio. Provalo. Anche se ne hai già mangiati altri ma questi sono i migliori in assoluto. Sennò ci sono anche diverse ricette in internet che posso elegantemente riassumere in: sciogli il cioccolato e buttacelo sui marshmallow.

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