giovedì 30 gennaio 2014

Una Tomba per Lucciole


Era un po’ che non tiravi in ballo lo Studio Ghibli… Anche perché ti sei visto tutto il visibile e sono poche cose che ti sono rimaste fuori… L’altro giorno ti sei guardato quel film che non hai mai visto perché dalle descrizioni sull’internet era “il film più triste di sempre”. Vabbè, che vuoi che sia… Ecco, hai presente muore il papà di Simba, la mamma di Bambi, Dumbo in trip da acido, il pianeta della tristezza di Galaxy Express, Artax che affonda nelle paludi della sfiga, ti muore Ghost in Advanced Warfighter 2, the princess is in another castle e tristezza a palate di Mariottide… Ecco… Tutto assieme. In 85 minuti.


“La sera del 21 settembre 1945 io mori.”
Che già ti inizia così il film e sai che non sarà una passeggiata… Era il 1998 quando lo Studio Ghibli non ti fa uscire in contemporanea due film pazzeschi e completamente diversi. Miyazaki con l’allegria e semplicità del suo Totoro da una parte, e il socio Takahata invece - bam! – questo dramma neorealista ispirato all’altrettanto crudo romanzo autobiografico di Akiyuki Nosaka. Una tomba per lucciole è un film che non ti risparmia niente. Una crudeltà assoluta che solo un anime di un livello decisamente alto può trasmettere.


Dicevi, già ti parte male. Malissimo. Con il protagonista che muore e incontra, da morto, la sorellina. Poi è tutto un flashback sul Giappone distrutto dai bombardamenti americani. E quelli non guardano in faccia nessuno. Dalle armi chimiche sui civili ai bombardamenti a tappeto. Una storia di una tragedia personale e di un popolo in cui l’unico epilogo possibile è la sconfitta. Non è che voglio spoiler arti il finale della seconda guerra mondiale, ma il Giappone perde, i Giapponesi perdono, e ci rimangono pure piuttosto male, perché non perdono da samurai, ma perdono con un nemico che gli ha sconquassato tutto il mondo, perde il giovane Seita, che non riesce a prendersi cura della sorellina… Insomma… Perdono tutti… Sopraffatti da una cosa che non hanno scelto…


Il centro di tutto è l’umanità. Di come cerca di sopravvivere, in maniera diversa, legandosi alle tradizioni, all’imperatore, all’infanzia… Ma che poi… indovina un po’… Perde. E rimane quel Giappone dai grossi palazzi, dai cadaveri nella metropolitana e della rassegnazione… Ma con ancora tanto rancore…


In definitiva... Un danno all'anima da 10d20 senza possibilità di recupero. Ma che film imperdibile... Che film...

Se non lo sapevi, sappilo:


Nel 2005, per il sessantenario della fine della guerra, in Giappone è stato trasmesso un telefilm live-action basato su "una tomba per lucciole". Poi riedito nel 2008.

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