doctor kram goes to hollywood: Retrogame Night Live: Grand Theft Auto 1

Ne parlano tutti. Gioco dell’anno. Del secolo. Code ai Game Stop per acquistarlo. Potrei farne una recensione anche io. Ma poi ti dici: “se, vabbè, lo fanno tutti…”. Ma cosa importa. Anche tu presenti la tua RECENSIONE DI GTA! GTA5? Certo che no. Sei troppo pigro per fare la coda al Game Stop e 70 pleuri sono un sacco di pleuri. Quindi RECENSIONE ZINGARISSIMA DI GTA 1! […]

Ok, ok, primissima cosa: GTA è gratis. Basta prenderlo dal QUI. E questo è già un vantaggio notevole rispetto, chessò, a GTA5… E poi non ci hai mai giocato più di tanto: sul secondo della serie hai perso ore su ore, conosci tutte le gang a memoria e sai quanto sei nella merda se ti metti contro gli Scienziati... Ma il primo non ti è proprio famigliare, quindi, via il download e inizi con il gioco.

Oltre la bella musica, la prima caratteristica, rimasta unica fino al 5 è che puoi giocare diversi personaggi… Non cambia nulla, ma proprio nulla (no, capito, tipo “il nulla sta avanzando” della Storia Infinita o “nello spazio nessuno può sentirti urlare” di Alien) nientissimo. Manco il colore di quella manciata di pixel del tuo personaggio. Tuo cuggino ha detto che i colori cambiano, ma tu non te ne sei mai accorto. Devo dire, comunque, che i personaggi hanno un livello di ficaggine over the top!

Bubba, ciccione col sigaro. Sigaro cubano. Cubano. Quindi destinato a delinquere.

Troy. Nero. Quindi destinato a delinquere.

Kivlov. Slavo. Quindi desinato a delinquere.

Travis. Tipo il taxy driver dei poracci. Capelli bizzarri. Quindi destinato a delinquere.

Robert Scagliano aka Rupert Sciamenna

La prima missione del primo GTA. Mica bruschette. Rispondi al primo telefono. E’ Bubby che parla. Bubby aka Robert Scagliano è il boss italoamericano (quindi destinato a delinquere) leader della Vercotti gang. Fa tutte le cose da italoamericano ed è grasso. Prendi la Mundano che Crazy Jimmy ha imbottato e riportala in garage. Facile. Fai tutto. Poi appena parcheggiato al garage ti parte il timer con scritto “oh, ciccio, và che hai dieci secondi per rispondere al telefono”. “Perché”, vuoi chiedergli. Ma non fai in tempo a chiedertelo che è già scaduto il tempo. Missione fallita. Non puoi più rifarla in vita tua. “Ma, cazz” così fai ripartire il gioco. Bubby. Mundano. Crazy jimmy. Garage. Telefono. E’ ancora Bubby “mi serve un pilota per una rapina, ruba un taxi e vieni a prendermi alla banca”. Ok, sei perplesso. Ma perché diavolo vuole un taxi? E mi chiami quando stai facendo la rapina? Ma cazzarola Bubby! Vai a prenderlo. Bubby si sta facendo i cazzi suoi fuori dalla banca. Tipo aspetta l’autobus. Lo raccogli hai due poliziotti alle calcagna. Tutto qui? Li semini con facilità e porti Bubby al suo “nido dell’amore”. Fine. Si, no, bello, eh… Non credi di aver colto il senso del tutto… Ma purtroppo devi aspettare Vice City per avere un minimo di senso nella storia…

Poi il gioco continua così, con la freccia gialla che ti indica il punto da raggiungere, i telefoni delle missioni e così via… Fino a che… Scompare. Finiti i 4 telefoni devi girare per una città trafficatissima e intricata, senza mappe, alla ricerca di certi anonimi veicoli parcheggiati che attivano nuove missioni. Unico aiuto il cercapersone, che tra un messaggio della mamma che ti dice che è pronto pranzo e comunicazioni più o meno spinte di varie amanti, ti “suggerisce” in che quartiere trovi le macchine. Ma tutto ciò con un’approssimazione tipo navigatore Garmin. “oh, va che è in questo quartiere!”. Il quartiere è enorme con millemila stradine. Sempre che tu l’abbia trovato il quartiere… raggiungere il punteggio richiesto per uscire dalla città diventa così un’impresa titanica.

Ad aggiungere difficoltà la polizia non smette di seguirti se ti nascondi. Anche il livello più basso si annulla solo verniciando la macchina negli introvabili garage o venendo uccisi o catturati. Stratosferico che al momento dell'arresto ti vengono ricapitolati tutti i tuoi incidenti, omicidi, rapine...

Alla fine dei conti: tutta la serie di GTA è un continuo rimescolare, riprendere e migliorare. Perfino in GTA1 riconosci elementi poi ripresi più avanti. La visuale a volo di gabbiano, per esempio, davvero bizzarra, è rimasta fino al 2, così come il sistema di vite e del moltiplicatore del punteggio. Elementi decisamente più d’avanguardia sono invece la storia che è unica e lineare. Oh beh, almeno dovrebbe, in teoria, poi nella realtà le missioni sono… Beh… Particolari?! E poi non esistono le fazioni come al 2, che, in effetti, quel sistema dava la noia… Se poi per completare la città dovevi fare missioni per diverse bande era piuttosto stupido… Ed erano notevolmente sbilanciate. Cioè… Ti mettevi contro la Yacuza e ti sparavano con una doppia pistola, ti mettevi contro gli Scienziati e ti svampavano con i mega-lanciafiamme in un decimo di secondo!

GTA1, insomma era e rimane un ottimo arcade! Inoltre: aveva le moto. Vabbè assolutamente ingestibili, ma c’erano. E si svolge in tre città. Quali sono? Liberty City, San Andreas e Vice City. Scusa se è poco.

Se non lo sapevi, sappilo:

Nel 1995 la Rockstar Game si chiamava ancora DMA Design ed aveva progettato un gioco dal titolo Race 'n' Chase in cui si guidavano auto inseguiti dalla polizia. Il gioco non ha mai visto la luce, ma nel 1997 è uscito Grand Theft Auto.

Esiste un'espansione: Grand Theft Auto: London 1969 e un'espansione dell'espansione: Grand Theft Auto: London 1961. Il gioco si sposta a Londra, tra Mini con la Union Jack, pullman rossi e Bobby.