domenica 1 maggio 2016

Jet Set Willy su Sinclair ZX Spectrum - RetroGames Night Live


Lo prendi per un dato di fatto che se stai leggendo questa roba hai già delle gravi disfunzioni sociali, ma l’articolo su Jet Set Willy, non dire poi che non eri stato avvisato, è una roba da veri disadattati, nerd, socialmente inetti, otaku, Sindrome di Asperger, INTENDITORI. Doctor Kram goes to ZX Spectrum (poche ragazze da quelle parti) con Jet Set Willy, il gioco del minatore ubriaco come un drago che raccoglie robe da casa e c’ha ancora i postumi di un certo livello.


La genesi
Nei primissimi anni ’80, se eri un regazzino o un adolescente potevi dirci ai genitori che ti serviva un computer per la scuola (scusa che già ai tempi della prima macchina Enigma era una roba vecchia) e ti avrebbero regalato uno ZX Spectrum. In effetti era una figata, costava meno di duecento sterline, lo collegavi alla tv e grazie alle cassettine ci giocavi di brutto. Ma c’era altro: lo Spectrum non era solo una consolle, ma un vero e proprio computer in cui i primissimi smanettoni ci potevano programmare roba e poi passarla agli amichetti del circolo culturale delle penne col Fifty.


Nella cittadina di Wallasey c’è questo regazzino diciasettenne con gli hobby di tutti i regazzini diciasettenni fan della programmazione: familiarità con le camere buie e polverose, introversione ai limiti della patologia, salopette unte, maglioni arcobaleno unti anch’essi e scarsa igiene personale. Si chiamava Mattew Smith

Questo Mattew Smith…

…non questo Matt Smith (i cravattini sono forti).

Dopo essersi fatto le ossa programmando diversi giochi cloni su computer TRS80 e VIC20, nel 1983 passa allo Spectrum e in sei settimane di tempo, prima dell’invenzione della Red Bull, Mattew sforna Manic Miner. Il gioco pubblicato dalla Bug-Byte spopola in tutto il mondo in pochissimo tempo.


Il minatore in questione doveva prendere le chiavi sparse per il livello ed aprire l’ascensore che lo avrebbe portato al successivo, prima dell’esaurimento dell’ossigeno. Per 20 difficilissimi livelli, quando allora gli altri giochi in voga erano PacMan (3 livelli) o Donkey Kong (4 livelli). Sembrava enorme e infinito.


Sembrava. Perché pochi mesi dopo Mattew sforna Jet Set Willy.

Sempre questo tizio qui…

…che non devi confondere nemmeno con lui.

Il successo è enorme e il fragile Mattew, forse frustrato da non riuscire a replicarlo negli anni a venire si ritira in comune in Olanda, per qualche anno lo si crede pure morto fino al ritorno nei primi anni 2000 con una propria software house e diverse apparizioni a fiere e conferenze.


Il gioco
Willy si sveglia nella vasca da bagno della sua megavilla. E’ ricco per i tesori accumulati in Manic Miner. La sera prima ci ha dentro forte di Cynar ed ora devi ritrovare degli oggetti fuori posto e raccoglierli tutti che sennò la governante non ti fa andare a dormire. Nemmeno se ci dici “sguattera, va che ti pago io…” e poi vai a farti un whiskey a Cortina, taac.


La prima sensazione è che sei perduto. Ci sono oggetti, scale e un nemico. Non sai nulla: cosa devi raccogliere, dove devi andare, come superare il primo livello. Hai solo il nome della stanza come in Manic Miner, una carriolata di vite (i giochi di allora ne avevano 3 o 4, ma qui parti con 7, e credimi che serviranno tutte), il contatore degli oggetti raccolti (quali oggetti, poi?!), e un orologio che inizia a contare dalle 7:00am. Panico.


Ti avvicini al bordo e ti trovi in un'altra stanza con mostri diversi, ambientazione diversa e nome diversa. Il panico diventa meraviglia. All’alba dell’invenzione dell’open world i videogiocatori di tutto il mondo, dopo lo smarrimento iniziale, vanno in delirio. Mortaretti, razzetti, vandalismo domestico e Commodore 64 che volano dalle gradinate.

...dalle testate dedicate ai videogame agli appunti presi di nascosto a scuola tutti cercavano di disegnare la mappa più completa possibile, ma nessuno sapeva neppure di quanti livelli fosse composto il gioco.

In occlusione.
Mattew Smith è un fottutissimo genio. Ecco come si può riassumere il tutto. Già con Manic Miner aveva introdotto una serie di novità, tra cui la musica in-game, ma con Jet Set Willy mette le basi per le avventura open world, con un obiettivo e livelli non necessariamente consequenziali. Piccola chicca: il gioco era protetto da pirateria con un foglio a scacchiera colorata. All’avvio il software chiedeva il colore di una casella random. Sembra una cazzabubbola, ma allora copiare un nastro era semplicissimo, mentre reperire una stampante a colori, quasi impossibile!


Il gameplay è immediato, con una certa difficoltà nel sistema delle scale tipico dell’epoca (Castelvania te lo ricordi?), ma una difficoltà a cui non sei più abituato. Le azioni richiedono un tempismo al limite dell’impossibile e con un margine d’errore di giusto un paio di pixel. Insomma è veramente veramente un retrogame per nerd. Quelli che fanno respirare l’aria impolverata di quelle stanzette dei pionieri della programmazione e sfruttano la più potente scheda video mai progettata: l’immaginazione.

pura psichedelia

Ne esistono mille porting, e mille versioni grazie al Jet Set Willy Creator, ma il Doctor Kram consiglia questa versione per DOS giocabile dal browser: http://playdosgamesonline.com/jet-set-willy.html


2 commenti:

  1. Allora Jet Set Willy esiste! E io che pensavo che fosse una leggenda...
    E il suo creatore è qualcosa di unico!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se ti interessa approfondire, c'è il documentario online (fiquissimo) su: https://vimeo.com/12132703

      Elimina

Commenta e ti sarà risposto. Te lo promette il Doctor Kram! Ah, e magari non usare l'anonimato, ma almeno Nome/url, così giusto per...

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