mercoledì 30 luglio 2014

Azzurro Polini #7 – Candriai sola andata


Per qualcuno non vorrà dire nulla. Per te che vieni dal regno del Trentino ha tutto un altro valore: Gita a Candriai. Embè?! No, no… Non è solo una gita delle elementari. E’ LA gita delle elementari. Non importa da quale angolo del regno vieni. Tu a Candriai ci devi andare. Almeno una volta nella vita. I più sfortunati due.


Primavera 1995. Ti avevano detto che sarebbe stata una ficata di quelle che ricorderai da grande. No, da grande odi le gite e i viaggi in generale ti mettono ansia. Ora molti ti diranno: “nuuuu Candriai è il più bel ricordo della mia infanzia!”. Mentono. O hanno avuto un’infanzia terribile votata al lavoro minorile come lucida scarpe di Megatron. Per il resto no. Non può esserti piaciuta.

Candriai vanta secoli di prigionia minorile.

Fondamentalmente porti a casa tre cose: le file per la cabina telefonica per l’unica telefonata che ti era concessa nella settimana. Questi sono gli anni ’90. Niente cellulari se non sei un manager villain. Quindi in coda con la scheda telefonica ad aspettare il tuo turno. E sperare di trovare libero, sennò tornavi in fondo alla fila. Una sola telefonata. A casa, al tuo avvocato e un paio di bambini sei sicuro hanno chiamato Megatron.


Punto due: le attività inutili. Distingui le piante dalle foglie. Mai capito come funziona la cosa. Però ti ha gonfiato così tanto che hai tentato la carriera dell’ingegnere forestale. Carriera che è finita in tempi estremamente brevi con quella volta che non hai saputo distinguere un olmo da un paracarro.

Il bosco. Lo riconosci dagli alberi. Alberi = bosco. No alberi = paracarro.

Punto tre. E qui si toccano i nervi della nostalgia più assoluta e partono bruschette nell’occhio con triplo aglio. Orienteering. Lo sport più anni ’90 di “am blu da ba di ba du bai da bu di bad u dai da bu di bad u bai”.


Prendi una cartina, una bussola e manda un centinaio di preadolescenti nei boschi. Una volta, tutto ciò si chiamava Orienteering. Ora Abbandono di minore.

Ecco, sempre dritto, poi a una certa chiedi...

Uno sport duro, di intelligenza e fatica che ti insegna le cose della vita. Tipo che a una certa pioverà di brutto e arrivi quarto. Su cento partecipanti e quindici dispersi. Quarto. Manco una coppa, un cioccolatino, un Push Pop. Quarto. Bell’insegnamento di ‘sta vita di merda.

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