[continua dal capitolo #5]...
Il duello di schiuma non poteva partire in quelle condizioni. Poi la banda in acetato si stava avvicinando minacciosamente. In quei pochi minuti che ti stavi chiedendo con i tuoi amici chi diavolo potevano essere e PAM! Partono le ipotesi più disparate. Comunque la più gettonata rimane che era la nazionale valdostana. Famosa nel mondo per il gioco violento, il formaggio coi buchi e l’allevamento intensivo di canguri. Che mica ce l’avevi l’internet, ma la voce veniva sparsa da cuggino in amico e così via..
Allora al Samu ci viene la grande idea. “Uniamo e forze e scalciamoli a calci nei culi!”. E poi ci parte un discorso del film dei Goonies “La prossima volta che vedrai il cielo, sarà quello di un'altra città. La prossima volta che farai un esame, lo farai in un'altra scuola. I nostri genitori hanno sempre fatto quello che è giusto per noi. Ma adesso devono fare quello che è giusto per loro. Perché è il loro momento, lassù. Ma qua sotto è il nostro momento. È il nostro momento qua sotto. E finirà tutto nell'istante in cui salteremo dentro questo secchio.”
Che poi in realtà non ha fato in tempo a dirci “Uniamo le forze”, o gonfiarsi con la pompetta la linguetta delle –fantastiche- Reebok Pump, che già era stato crocchiato di brutto dalle mazze in plastica dello squadrone del futbòll. Ma così forte che ci hai pure visto i fumetti con lo SDENG! e lo SBANG! Tipo il Batman di Adam West.
bruschette negli occhi!
infatti mica eravate fichi tipo i Goonies ma avevate al massimo l'aspetto dei secondi arrivata al campionato condominale di sputo di Brooklyn. Hai presente gli "Intoccabili" ecco... Non quelli che c'hanno le scarpe bicolore, dici, ma quelli con le Bmx col savapalle sulla canna...
Non ci provi nemmeno a spiegare come come le mazze in realtà siano state vietate dalla convenzione della Ginevra: la maestra della quinta bi che se te le vedeva te le ritirava e ti ci metteva la nota sul diario e casa poi ti crocchiavano per bene che oltre a disobbedire c’avevi speso un sacco di lire in boiate. E allora ti tocca scappare come tutti gli altri. E la storia finisce all’inizio con te nella siepe, in silenzio e il Màic arrampicato sulla statua del Cecco Beppe, come una vedetta da libro Cuore, ma di quell’altra squadra.
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