giovedì 16 gennaio 2014

#seistagionieunfilm - Under the Dome


Ave a tutti! Scusate l’assenza, ma sotto le feste ho avuto poco tempo per scrivere. Purtroppo anche poco tempo per guardare le mie amate serie televisive. Ma quel poco tempo sono riuscito a renderlo di qualità, doppiando le capre urlatrici in youtube e guardando qualche nuova serie. Quindi, per smaltire i chili in eccesso, le calorie in esubero e tornare attivi dopo le lunghe vacanze, ecco una serie davvero carina.


Oggi, Ron Mexico consiglia: UNDER THE DOME
Spero vivamente che non siate claustrofobici. Eh si, perché questo telefilm parla di un piccolo paesino (ma nemmeno troppo piccolo) che un brutto giorno (o bello dipende dai punti di vista, ad esempio per noi è un bel giorno, altrimenti non partiva la serie tv e sciao). Steven Spielberg produce Under The Dome di Stephen King, che racconta di un paese che per motivi misteriosi viene "rinchiuso" sotto una cupola indistruttibile.


Originariamente proposto a Showtime, (su tutti i loro lavori, Dexter) il progetto è rimasto in stand-by per un po' e poi acquistato da CBS. Ora…. Solitamente Spielberg non produce robba buona in televisione (per quanto riguarda serie tv) ma stavolta si è messo in gioco lo stesso King e l’accoppiata della doppia S macina bene, come nei primi anni 40’ chiaro? Diciamo pure che le SS vi faranno una cupola così…. “Under The Dome”, creato da Brian K. Vaughan è basato sull’omonimo libro di Sthephen King. A chi piace da morire la sua capacità di far scervellare il lettore con un mistero irrisolvibile e poi rivelare che è sempre colpa o degli alieni o di qualche personaggio di un’altra dimensione amerà alla follia questa serie. Ovviamente apportare dei cambiamenti (anche importanti) per renderlo più duraturo sullo schermo televisivo era necessario. “Under The Dome” non è una storia breve, è un lungo romanzo di 1036 pagine. Buone nuove per chi ama le serie lunghe quindi. Ma spesso elaborare un telefilm su un romanzo lungo non è cosa buona e giusta… Solitamente con i romanzi lunghi e scritti bene si fanno postumi i film (qualcuno ha detto Il Signore degli Anelli o la saga dello Hobbit?) Nell’era in cui il cinema fatica alla ricerca di idee (e poi le copia dai fumetti. Aveta notato quanti film stanno facendo sugli eroi di carta??) la tv si piglia quelli che - solitamente per VALIDI motivi - è difficile tradurre sul grande schermo. Immaginate un film di ‘Game of Thrones‘? Solo per spiegare la sigla si perderebbe mezz’ora.


La storia inizia a Chester’s Mill, piccola comunità nella periferia americana, tu guarda dove mai sarà? Si esatto, nel MAINE!!! Dicevano, una cittadina ridente, dove sembra che tutti si vogliano bene ma in realtà molti hanno i loro scheletri nell’armadio. Cmq a un certo punto – se non ricordo male entro i primi 5 minuti – arriva la cupola, l’indiscussa protagonista dalla serie. La cupola taglia e racchiude il paesello, alcune case vengono divise, alcune macchine si schiantano nell’impatto (si perché la cupola è trasparente e se non si conosce la sua esistenza ci si va a cozzare contro che è un piacere… passi a piedi, ma lanciato anche solo ai 60 km/h o sopra un aereo non si fa una bella fine). Non si capisce se la cupola cali dall’alto o cresca dal basso (ha importanza poi? Boh….) Il dirompente inizio del romanzo viene rispettato: si susseguono a ritmo incessante una serie di eventi che lasciano il lettore disorientato, dall’arrivo della cupola, agli attacchi epilettici dei ragazzi con relativa nenia (le stelle rosa stanno cadendo in fila), fino al mistero del propano nella città di Chester’s Mill. Nelle prime puntate si scoprono molte carte riguardo alla cupola: essa fa filtrare i liquidi e l’ossigeno (inizialmente gli abitanti credevano di dover morire soffocati, invece la cupola è anche molto alto) attrae le farfalle – che si orientano con i campi magnetici – e se ci si avvicina con apparecchi elettronici questi si rompono o vanno in corto. La cupola sembra anche indistruttibile e in scalfibile.
Bene… Come ne usciamo? O come fanno a entrare gli altri? Nell’attesa che si fa? Ci si procurano i beni di prima necessità: in fila ordinata, mano nella mano, due per volta. Possibilmente con tono di voce basso. Si, a fantasilandia. Nella realtà la gente andrebbe LEGGERMENTE in panico-paura con conseguenze drastiche sul quieto vivere sociale.

 Il plastco di Bruno Vespa sull'accaduto.

Preparatevi a rimanere in trappola e a dimenticare il mondo esterno: le strade di Chester’s Mill sono tutto ciò che vi rimarrà. I cittadini sono ostaggi di un mistero, ostaggi di loro stessi e dei loro segreti (come se non bastassero quelli della cupola).

Passiamo ora agli attori. Alcuni davvero dei cani scappati di casa. Altri no.. Tra questi spicca Dean Norris aka James “Big Jim” Rennie conosciuto ai più come Henk Schrader di Breaking Bad. Ottime musiche e ottima fotografia. Il vero fulcro di “Under The Dome”dovrebbe essere Chester’s Mill e i suoi personaggi, infatti il titolo del manoscritto originale che King aveva elaborato negli anni Settanta era The Cannibals. L’orrore non nasce quasi mai da un elemento esterno, ma è interiore; è presente dall’infanzia fino all’età adulta in ognuno di noi, pronto a tornare a galla alla prima occasione possibile. Cosa succede dunque quando l’uomo è privato di punti di riferimento esterni, sociali, morali e politici? Ecco quindi che troviamo sotto la cupola Junior – adolescente psicopatico – figlio del venditore di macchine e consigliere comunale di Chester’s Mill “Big Jim”. C’è anche Dale “Barbie” Barbara un reduce dell’esercito statunitense, che tenta di uscire (invano) dalla cupola con un cadavere nel bagagliaio. Barbie e Big Jim non vi dicono nulla?

 Big Jim e Big Jeff in una foto di repertorio. Entrambi in fuga da Barbie ma la cupola non lascia scampo. Così Big Jim ha la bell'idea del campeggio naturalista del Male.

Comunque, abbiamo anche una giornalista investigativa – Julia – e una corpo di polizia dimezzato (l’altra metà è rimasta fuori dalla cupola). Ci sono cameriere che sognano di cambiare la propria vita, dj radiofonici, contadini che vogliono avere maggior potere, insomma tutto quello che serve per una bella sommossa popolare. Purtroppo la prima stagione si concentra poco sui personaggi (a differenza del romanzo) e più sulla cupola. Ma per i personaggi ci sarà tempo (forse? Speriamo di si).


Record di ascolti per il Pilot, che ha fatto registrare 13,5 milioni di spettatori e un 3.3 di rating. Si tratta del risultato estivo più alto dal 2007 e il più grande successo della CBS da quando, nel lontano 2000, debuttò il Grande Fratello (con 22 milioni di spettatori). La seconda stagione è già stata confermata e in gran parte girata. Quest’estate potremmo vedere meglio cosa sia questa cupola grazie ad altri 13 episodi. Non dimenticate: “Pink Stars are Falling in Lines“.

VOTO: 3 cupole del Brunelleschi su 5

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