mercoledì 21 agosto 2013

Mike the Headless Chicken aka Miracle Mike aka Mike il Pollo Senza Testa


10 settembre 1945. La guerra mondiale mieteva le ultime vittime e dava alla luce agli ultimi eroi. Il giovane Mike, colpito violentemente alla testa da una scure, fu decapitato. La sua testa morì ma lui visse per altri 18 mesi. Ah, non è successo al fronte, ma in Colorado. Ah e Mike non era nemmeno un soldato. Infatti era un pollo. L’eroico pollo, che ancora oggi il mondo non dimentica, passò alla storia come Mike the Headless Chicken. […]


La storia:
Quando il signor Lloyd Olsen di Fruita, Colorado, decise di mangiare per cena un grosso pollo della sua fattoria scelse proprio Mike. Lo decapitò, ma il galletto scappò senza testa. In verità succede spesso che il sistema nervoso faccia fare qualche passo ai polli decapitati, ma stavolta Mike scappò proprio. Lloyd rinunciò perfino a inseguirlo, dicendosi che tanto il giorno successivo l’avrebbe ritrovato morto. All’alba il pollo fu ritrovato, ma vivo, mentre covava la propria testa. Il pollo si era guadagnato il diritto di vivere. Il gallo fu portato per essere studiato all’università dello Utah e gli scettici studenti di veterinaria dovettero ricredersi. Il taglio aveva reciso buona parte della testa, ma aveva lasciato un orecchio e il bulbo cerebrale. Quanto basta per le funzioni vitali e l’equilibrio, tanto che nei suoi 18 mesi di vita, crebbe da 2 ad 8 libbre. Un grumo di sangue tappò l’aorta prevenendo il dissanguamento. Mike veniva nutrito con un contagocce contenente una mistura di mais ed acqua direttamente nell’esofago, mentre con una siringa Lloyd puliva il muco.


La fama:
Lloyd iniziò a mostrare il pollo per un quarto di dollaro nelle fiere di paese, qui fu conosciuto come Mike the Headless Chicken oppure Miracle Mike. Il tour toccò gran parte degli Stati Uniti e Mike guadagnava fino a 4.500 $ al mese. Di lui ne parlò il Times l’altrettanto celebre Life. Durante gli spettacoli andava in scena con una testa di pollo rinsecchita, ma non la sua, poiché, stando a quanto racconta Lloyd, quella è stata mangiata dal gatto di famiglia. La sua fine è stata degna della sua vita: come una grande rock star morì in un hotel di Phoenix, soffocato nel suo muco, 550 giorni dopo l’incidente. Lloyd aveva scordato, infatti, alla tappa precedente del tour l’attrezzatura per pulirlo.


L’immortale: 
La fama e il ricordo dell’eroico Mike non accenna a diminuire a distanza di oltre sessant’anni, nel suo paese natale. A lui è dedicato un sito internet (qui!), una fiera annuale e una linea di merchandising.


E' stato fatto un documentario.

 
Ha ispirato anche loro.

Chi è l'uomo, chi è il POLLO?

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