Teenage Mutant Ninja Turtles di Eastman & Laird

Un giorno una tartaruga entra in un mutageno: splash. Che, in effetti, col caffè faceva più ridere ma al massimo c’avevi delle tartarughe svegliate male. Col mutageno invece sono svegliate male ma grosse come Maurizio Costanzo. Doctor Kram, in collaborazione con Think Comics, goes to fogne di New York a parlarci di pizza surgelata, esplosioni e di quelle robe lì con i disegnini dentro. Per la rubrica PizzaComic ragguardevol-Explosion: Teenage Mutant Ninja Turtles di Kevin Eastman e Peter Laird!

Correva l’anno 1984 e il mondo c’aveva le paure tipiche del 1984: il nucleare, l’inquinamento, le baby gang, Sandy Marton che scala le classifiche con People from Ibiza, i ninja. I ninja nucleari che scippano le pensioni fuori dalle Poste sulle note di Sandy Marton facendo le penne col Fifty poteva essere un buon tema per l’accoppiata di nerd Eastman e Laird, ma no, no che non ti ci danno mai ascolto e fanno di testa loro e tolgono le penne col Fifty. Poi tutto il resto rimane lì un po' così come lo avresti messo tu, e ti stupiscono buttandoci dentro badilate di ignoranza, esplosioni, pizze, altre pizze nel senso di ceffoni, rendendolo quello che ritieni il miglior fumetto dibbotte di sempre. Anche senza le penne col Fifty, di cui, comunque, senti la mancanza. Ehi, è pur sempre il 1984!

Keavin Eastman è il Magnum PI della bassa, Peter Laird è quello che ha litigato con il buon gusto. No, cioè, quello che ha litigato con il buon gusto SULLA DESTRA.

Quando inizi a leggere le prime pagine dei quattro volumi che compongono tutta la serie, c’è già qualquadra che non ti cosa: eri abituato alle tartarughe pacioccose della tua infanzia e dei Cawabunga e dei “uooooo oooooo il gruppo dei ninjaaaaaaaaaaaa”. Qui invece ti trovi a fare a pugni con quattro antieroi violenti e spietati, legati alla via del bushido e alla famiglia che formano con una pantegana dalla bruttezza ragguardevole. Ma una roba che strapperebbe il premio condominiale della bruttezza ragguardevole alla signora Poretti del quarto piano. Si che la conosci: quella che sua nipote si è sposata con il terzo fratello acquisito del cugino del cognato del panettiere dove va di solito il geometra Barozzi…

Fatto sta che le quattro partono per la tangenziale di avventure fantascienze, underground, parodia crudele della società, dei comics, dei supereroi, di Sandy Marton, in un filo illogico che ti spiazza ad ogni pagina: dai dinosauri alla Dimensione X, dal Tecnodromo al Molise, dal fantasy alle gang.

Ok, dai, facciamo che i primi concept li lasciamo un po' a casa.

E la lettura non ti è sempre facile facile: con queste tavole piene di dettagli, sporche e scure, dai tratti grossi e sovrapposti. Una via di mezzo tra un quadro naif e una locandina di un concerto hardcore. Rigorosamente in bianco e nero e pattern densi, scordati, quindi, di associare ogni tartaruga ad una maschera colorata. Le distingui giusto dal carattere e dalla situazione. L’unico (poco) colore c’è nelle copertine. E comunque le maschere delle tartarughe sono tutte rosse. Piglia e porta a casa.

Che, poi, fanno bene a mettere le maschere: metti che poi combini un guaio e sei una tartaruga antropomorfa grossa come Maurizio Costanzo, mica sanno che sei stato tu se c’avevi la mascherina. No, no.

Dov'è Wally?

Un comic così sbagliato, sporco, violento e ignorante, che si ispira a Frank Miller e poi va a suonargli il citofono solo per fargli il gesto del “ciupa”, chi diavolo lo produrrebbe? Ecco, nessuno. Tanto che con i soldi della pensione dello zio di Eastman e un rimborso fiscale i due si sono stampati il fumetto in garage.



Solo pochi anni dopo, con i diritti delle action figures, dei successivi numeri e della serie animata, in quel garage Laird ci poteva parcheggiare la Ferrari e Eastman la moglie Julie Strain che se cerchi le foto, poi devi cancellare la cronologia.

Che ti dicevo?

LA SCHEDA

Genere: ninja, dibotte, fantascienzo
Anno pubblicazione: 1984
Casa editrice: Mirage Studios (autoprodotto) – ora disponibile per 001 Edizioni
Pizza da abbinarci: diavola Cameo