giovedì 15 gennaio 2015

L'Uomo che visse nel Futuro


Non è che ti vedi solo porcherie… “l’uomo che visse nel futuro”, ovvero “the time machine” è un superclassicone di fantascienza del ’60. Altri tempi per il cinema, forse migliori, dove una storia ben fatta, voleva dire capolavoro, e un effetto speciale ben fatto voleva dire “si, vabbèoh, ci metti un po’ di peli finti, un palazzo di cartone e vai tranzo…”. Doctor Kram goes to the future and back con “l’uomo che visse nel futuro”, ma quello del 1960, mica quello del 2002, eh.

vai Schettino!

“Sono George Wells, e ho inventato una macchina del tempo!” “ah, sticazzi!” “voi giovani ne avete delle belle, sempre a pensare a frivolezze”. Il film inizia più o meno così, con George Wells che presenta ad accademici la sua invenzione. Ma ti rendi conto subito che è un film del ’60 e il pubblico era diverso, si poneva domande diverse… ma l’invenzione più rivoluzionaria di sempre (si, anche nel ’60 lo sarebbe stata! O nel 1900, quando il film è ambientato) accolta con la freddezza con cui accogliesti l’invenzione cacciavite-martello, non l’hai proprio capita…

"quando ero piccolo tutti mi scherzavano per le dimensioni del mio..."

Fatto sta che il povero George, scherzato da tutti per le dimensioni della sua macchina, se ne va nel futuro. 10, 30, 60 anni con la sua macchina più grande… Ah, si, già, che dato che c'era ne ha fatte almeno ua decina di macchine del tempo, così quando avrebbero inventato l'internet te le vendeva su e-bay... E trova una civiltà sempre diversa, ma con gli stessi problemi e la stessa stupidità. La guerra, la sopraffazione, i fondali piatti disegnati così così…


Poi, vabbè, non è che stai a raccontare tutto il film, ma arriva nel futurissimo, tipo 12 ottobre del 802.701, dove l’umanità è cambiata radicalmente. Scema, e allevata da esseri pelosi. No, praticamente è uguale, ma tipo con un governo di yeti, cioè molto più fica.


Non conoscono la guerra: e allora l’inventore cosa fa? Ci impara la guerra e tiè, prendono a mazzate i morlok, poi c’ho anche cinque minuti che mi avanzano e non ci do un casto bacetto (1960!) alla bella del villaggio prima di tornare a casa.

ketchup e micro-machines! pazzesco!

A casa l’inventore non si trova più bene, allora torna nel futuro. Anche perché il fatto che abbia limonato con una che allora avrebbe avuto meno ottomila-e-rotti anni, era un problema morale non da poco…

hey-ho! let's go!

Che dire: il film corre sul doppio binario del meraviglioso. Un grande messaggio universale sul destino e sulla natura umana, dove la guerra non è male, non è bene, ma c’è e punto, una roba che se ti ci metti a spiegare bene prendi il premio Punisher della letteratura, ma non oggi. E dall’altra parte l’Oscar ai migliori effetti speciali, giustificato dal più ampio utilizzo mai visto di pupazzetti e miniature e lettiere del gatto della storia del cinematografo.

no, aspetta, questa non sei sicuro sia del film...


Voto: 4 morlock su 5!

2 commenti:

  1. Ma sai che non l'ho mai visto!
    Cioè... conosco storia e citazioni grazie ai Simpsons, Griffin e Big Bang Theory... Ma non l'ho mai visto!
    E mi hai convinto a recuperarlo :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un gran film da matineè fantascienza. Ricordo che quando avevo visto il remake non mi aveva colpito così, tutt'altro...

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Commenta e ti sarà risposto. Te lo promette il Doctor Kram! Ah, e magari non usare l'anonimato, ma almeno Nome/url, così giusto per...

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