martedì 27 agosto 2013

RetroGame night live – Sonic the Hedgehog


Born in 1947 but made for the ’90. E porcazzatrota se è decisamente anni ’90 Sonic. Vero che tanto hai sempre tifato per Mario Bros, e Sonic ti è sembrato un po’ un po’ un clone, però i tre pulsanti del Mega Drive (A salta, B zompa, C balza. Si, occhei, non è che poteva fare chissacchè…) li hai consumati. Per non parlare delle volte che hai urlato SEEEGAAA dall’innocenza dei tuoi dieci anni. […]

Uuh! 16 bit. E che si inventeranno in futuro? 32? Oooh!

In effetti Sonic è così anni ’90 che a capodanno del 2000 se n’è andato nella soffitta della dimenticanza, assieme ai tubi catodici, ai cartoni animati del pomeriggio e alle audiocassette. La Seeegaaa ha puntato su diversi giochi nel tempo e quando ha smesso di produrre consolle, ironia della sorte, i giochi new generation di Sonic girano su supporti Nintendo, mettendo in qualche modo fine alla diatriba Mario vs. Sonic. Cioè in verità in alcuni giochi appaiono assieme, ma non credi di giocarci… Spezzano il cuore certe cose…

La zingarissima conversione da 16 a 8 bit.

Ecco, dicevo, la Seeegaaa affida a Naoto Oshima la creazione del nuovo character che dovrà andare ad essere un anti-Mario. Quello che manca però a Sonic è l’anima e il mito. E forse lo hai capito vent’anni dopo, ma già da regazzino degli anni ’90 non ti convinceva fino in fondo… Sonic è un bel personaggio. Ma è solo un bel personaggio.

Il gioco 


La scritta SEEEGAAA in blu su campo bianco. Il gioco inizia. E la hai vista un sacco di volte quella scritta. Ma ti emoziona sempre. Poi nel vivo. Zero opzioni, zero multiplayer, zero agghindingoli. La storia era spiegata sulle istruzioni. Liberare animaletti, robot, malvagi dottori. Vabbè, nulla di originale. Musica. Taanananana taanana ta na na na na naa.



Quello che ti sorprendeva, da proprietario di NES era la velocità in cui questa palla blu schizzava per lo schermo. Una roba proprio potentissima che i tuoi 8bit sembravano così vetusti di fronte ai 16 della consolle dell’amico. Ma ti sei ricreduto quando ha avuto Super Mario Bros 3 (aka il MIGLIOR videogioco di sempre), che nonostante il gioco sia dell’88 doppiava Sonic (classe ’91) almeno quattro cinque volte e poi tornava indietro a prenderlo a pizze. Piccola parentesi: nell’era pre-internet i videogiochi non arrivavano nel tuo paese alla data di uscita ma sempre un numero variabile di anni dopo, infatti hai avuto il NES nel ’91 ma era ancora sulla cresta dell’onda a sei anni dall’uscita.


La velocità era il punto di forza del gioco e caratteristica per cui era richiesto un supporto allora d’avanguardia.


La grafica, così dettagliata e a doppio livello creava un mondo così vero, le rocce sembravano rocce e l’erba erba. Non era una cosa simbolica (verde – erba, rosso – fuoco, …). Era proprio così, e credimi, che nel ’91 era una ficata pazzesca. Livello di ficaggine “occhiale di Terminator”.


Poi quarto livello. I primi tre erano una passeggiata. Di colpo ti ritrovi così, nella difficoltà, impreparato, senza warp zone, pochi continue, poche vite. Spesso il tuo gioco finiva qui. Anche perché avevi il permesso di giocare un’ora massimo. E da qui non ti muovevi.


La difficoltà sale ancora, inizi a trovare il gioco noioso. Pochissimi potenziamenti (due), gli schemi si fanno estaticamente bruttini, ti dici “oh, ma è sempre la stessa cosa”. “Grazie al cazzo, sono un porcospino, mica un idraulico” ti risponde lui scazzato.


Ultima zona. Difficilissima. Prendi il controller e lo scagli sul tubo catodico. La fine.


Tutto questo e il dottor Robotnick (nota: indagare sul livello di istruzione inspiegabilmente alto dei super villains) ti prende per il culo perché non hai raccolto degli inutili cristalli in schemi vomitevol-ruotanti. Fanculo a te Sonic.


Forse non lo sapevi, ora sappilo!


Lo slogan “Born in 1947 but made for the ’90” è apparso su una scheda telefonica giapponese dedicata al porcospino.


La storia di Sonic è spiegata nel fumetto “Sonic the Hedgehog Story Comic”. Una fotografa acquista una giacca usata appartenuta a Henry Gordon, primo pilota che nel 1947 superò la velocità della luce. Sulla giacca c’è ricamato il porcospino, dal soprannome che la moglie dava ad Henry, e la scritta Sonic. La fotografa, durante un Air Show, viene coinvolta in un incidente aereo. Sviene nelle fiamme ma si sveglia salva. Sonic è scomparso dalla giacca. Poi l’origine è stata rivista nel 2001 e Sonic è diventato un personaggio di fiabe divenuto reale.


Sonic è menefreghista, indipendente e suona in una rock band. Così, tanto per farlo più anni ’90.


Il vero finale del gioco lo si sblocca collezionando tutti i cristalli delle zone bonus. Il dottor Robotnick batte i piedi sconfitto. Tutto qui? Si. Mannaggia a te, Sonic.

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